Usa e Bahamas

Maggio 2000

Grand CanyonNew York, Parchi dell'Ovest, Orlando e Bahamas (Eleuthera)

Un tour indimenticabile, completo, con bellezze naturali indescrivibili, metropoli, parchi di divertimento e mare caraibico.
Consiglio il noleggio di un auto nei parchi per godersi in piena libertà e calma questi posti, che con un tour organizzato verrebbero fatti troppo velocemente. Guidare negli States (almento in questi Stati), è veramente facile, il traffico scarso, le strade perfette ed enormi. Il cambio automatico completa la guida-relax. 
Per quanto riguarda il mangiare, la scelta è infinita e i prezzi sono relativamente bassi. I parchi di Orlando, eccetto il Sea World, mi hanno un po’ deluso, ma questa è una valutazione strettamente personale. Il clima era molto umido e molto caldo, i parchi superaffollati, nel Magic Kingdom per alcune attrazioni era necessaria un'ora di fila, e non era periodo di alta stagione. Molte attrazioni sono simili a Gardaland, ovviamente più "alla grande". Alcune attrazioni di Epcot sono carine, altre mi sono sembrate banali, e comunque è necessario conoscere l'inglese.
Eleuthera nelle Bahamas è un'isola selvaggia, con pochissime costruzioni e alberghi, il Ventaclub ha una spiaggia privata praticamente di 7 km. La cucina è più che accettabile, le camere molto carine, nel mare davanti al villaggio c'è qualche alghetta, niente di drammatico, ma camminando per 10 minuti lungo la spiaggia si raggiunge una baia protetta fantastica, deserta, con sabbia rosa e mare cristallino.  Questo è stato il mio viaggio di nozze, e non lo dimenticherò mai!

data di partenza: 1/5/2000 - durata: 20 notti

Volo New York-Las Vegas, tour dei parchi in auto a noleggio, volo per Orlando + soggiorno al Ventaclub Eleuthera nelle Bahamas

               

 

   

New York

New York - 1° giorno

Atterriamo al Kennedy nel primo pomeriggio e veniamo accolti dall'assistente della "Caleidoscopio", per il trasferimento collettivo, ben pagato, fino al nostro hotel. Questa è l'ultima volta che acquisto un trasferimento collettivo; a quel prezzo mi sarei pagato un bel taxi, senza dover aspettare quasi un'ora tutti gli altri passeggeri.
Una volta sistemati presso il Jolly Madison, carissimo e bruttino, con una mini stanzetta un po’ vecchiotta, unico vantaggiola posizione, proprio di fronte all'Empire State Building, decidiamo di andare a fare un primo approccio della città. Ci incamminiamocosì verso Time Square; è qui che si comincia a vedere la vera New York, fatta di grattacieli, strade immense, luci e fiumane di gente.
Ceniamo in una specie di "Ciao", dove la particolarità è che tutto quello che prendi viene pesato allo stesso prezzo, e si paga in base al peso.Noi ci siamo abbuffatti con 12 dollari in due. Il bello di N.Y. è che puoi scegliere di mangiare con 5 dollari o con 200 dollari.

   

 

New York - 2° giorno

Questa mattina abbiamo appuntamento con una guida per fare un breve giro orientativo di tutta la città; ne è valsa la pena, perché in poco temposi riescono a vedere molte cose. Fa un gran freddo e tira un'aria gelida dal mare. Prima tappa al Rockfeller Center sulla 5° strada; subito a fianco il famoso Tiffany; è su questa strada chesi trova la più alta concentrazione al mondo di negozi lussuosissimi. Attraversiamo poi tutta Manhattan passando da Central Park, con le case dei ricconi, quindi Little Italy, China Town, per arrivare fino alla punta più a Sud, a Battery Park, dove si gode una bellissima vista sulla baia e sulla Statua della Libertà. Il tour finisce poi al Pier 17 (South Street Seaport), il molo più famosodella città; un vero colpo d'occhio, con una vista a 360° gradi emozionante: il ponte di Brookling e un veliero verso il mare, e i grattacieli splendenti verso la città.Quindi iniziamo a girovagare per i fatti nostri e ne approfittiamo per fare una crocerina super economica (gratis), nella baia di N.Y., con il traghetto dei pendolari che daManhattan porta fino a Staten Island. Il traghetto passa a fianco di Ellis Island e alla Statua della Libertà, e offre una vista indimenticabile su tutta Manhattan, che dal mareè impressionante. Il giro dura un'oretta (andata e ritorno), certo non è la lussuosa crociera con cena nella baia, ma visto il prezzo…
Proseguiamo con una passeggiata a Wall Street, quindi torniamo in Hotel con la metropolitana. Per la sera, scegliamo un ristorantino con servizio al tavolo, e non mangiamo affatto male, anche se in un unico piatto, viene servita pasta (discreta), e carne con contorno (ottima). Spendiamo in tutto una trentina di dollari in due.

  

New York - 3° giorno

Giornata spendlida con cielo blu, una rarità penso; il freddo di ieri è un lontano ricordo, e una camicia è più che sufficiente per girare. Ne approfittiamo così per salire sull'Empire. La vista è impressionante, unica al mondo direi.Si vede tutta la sconfinata città e tutta la baia, e riconosciamo i posti visti il giorno prima. La vista migliore si ha guardando verso il porto, dovesi alzano i grattacieli più alti, tra qui le torri gemelle. Una volta scesi, torniamo al Rockfeller Center per una visita più approfondita; una verà citta nella cittàcon tunnel sotterranei dove ci sono negozi e ristoranti, e una serie di grattacieli tutti uguali, vicinissimi l'uno con l'altro, che quasi non fanno filtrare la luce del sole.Visitiamo poi la Cattedrale, molto europea e molto bella, sebbene moderna. La cosa strana è che da noi una chiesa, all'esterno, sembra imponente,mentre qui è una delle costruzioni più basse della città. Ultima tappa una passeggiata a Central Park, vero polmone della città, con i suoi laghetti, i fiori, gli scoiattoli; quasi non si sente più il rumore della metropoli. La sera ceniamo in uno di quei locali "a peso", ma finiamo in uno gestito da Vietnamiti, dove non riusciamo a mangiare niente e siamo costretti a buttare tutto quello preso. Ci ritroviamo così a mangiare una squallida pizza nella stazionecentrale di New York, e il mio pensiero è: ma come, con tutto quello che ho speso sono qui a mangiare una pizza, fredda, unta e in piedi; capita anche questo!!!
Ci sarebbero tante altre cose da vedere a N.Y., musei, quartieri, negozi, ma il tempo stringe, e domani si riparte…

Las Vegas

Las Vegas  New York dall'Empire                  

Las Vegas - 4° giorno

Dopo un volo di 3 ore eccoci nella capitale del gioco d'azzardo; arrivando dall'alto già si intravede il potenziale della città: una lunga strada con edifici particolarissimi, una piramide, una tour eiffel, palazzoni giganteschi. Grazie al fuso abbiamo quasi tutto il pomeriggio libero, per cui, dopo aver ritirato l'auto a noleggio all'aeroporto, raggiungiamo il nostro hotel, il Las Vegas Hilton, vicino alla strada principale, il Las Vegas Boulevard. La sensazione che mi ha dato questa città è di adrenalina pura, una voglia di scoprirla subito, di uscire subito per andare a vedere quello che offre. L'hotel è fantastico, lussoso, e pensare che è uno tra i più economici tra i "lusso". Riprendiamo l'auto e raggiungiamo il "centro", praticamente lungo 20 km; parcheggiamo presso:

l'HOTEL MIRAGE
e andiamo a visitarlo. In effetti, l'unica cosa da fare in questa città, è visitare questi mega alberghi unici al mondo, con le loro attrazioni. Il Mirage è uno dei più importanti. Entriamo e ci ritroviamo in una giungla, con palme, ruscelli, cascate e pure due tigri bianche: dietro alla reception una barriera corallina lunga una ventina di metri, quindi, l'immancabile casino'. Ma la più grande attrazione dell'Hotel si trova all'esterno: infatti, all'imbrunire, l'enorme fontana con cascate che dà sulla strada, si trasforma in un selvaggio vulcano, con fuoco e fiamme che si alzano in cielo: uno spettacolo mozzafiato.
Di fronte al Mirage, ecco apparire un'altra sorpresa:

l'HOTEL VENETIAN
Non so se effettivamente sia l’hotel più bello del mondo, ma sicuramente penso che la spesa necessaria per la sua costruzione non abbia rivali.
Dal Las Vegas Boulevard, la via più stravagante del pianeta, tra luci, suoni, vulcani finti in eruzione, Tour Eiffel, Piramidi e castelli, appare un “miraggio” a cui si fa fatica a credere: piazza San Marco, con tanto di campanile, palazzo del Doge circondato dal Canal Grande con il famoso ponte di Rialto… sbalorditivo. Ma quello che si vede dall’esterno, rappresenta la minima parte della sorpresa che si ha quando si accede all’interno.
L’ingresso ricorda i grandi musei europei, con affreschi enormi. All'interno dell' hotel una zona a negozi riproduce fedelmente la Piazza di San Marco ed il cielo dipinto sembra muoversi; in un piccolo canale è possibile effettuare un giro in gondola passando sotto tipici ponti veneziani !!!!!! naturalmente il tutto a grandezza naturale; chi non vuole buttar via parecchi dollari per un giro in gondola, che lasciamo agli incauti americani che probabilmente non verranno mai in Italia, può tranquillamente passeggiare per le stradine di Venezia, attraversare i ponti, ed ammirare dall’alto tutto questo spettacolo.
L’atmosfera è tipicamente italiana, con famose liriche che riscaldano l’ambiente, e ristoranti italiani con tavolini all’aperto (che a dir la verità sono al chiuso perché siamo all’interno di un hotel). L’unica differenza con la “vera Venezia”, al di la del fatto che una è originale mentre l’altra è solo una copia, sta nel fatto che qui i canali sono limpidissimi e azzurri…
Pensate che questo è solamente il 2° piano dell’Hotel; tramite scale mobili si raggiunge infatti il l’enorme casinò al 1° piano; immaginate di fare una puntata alla roulette, e mentre la pallina gira in attesa della ricerca del numero fortunato, di guardare in alto pensando che al di sopra del soffitto, scorrono chissà quanti metri cubi d’acqua (speriamo il soffitto tenga!!!).
Costruito nel 1999 l’hotel offre 3036 camere in 36 piani, le più grandi e lussuose in tutta Las Vegas. Il Venetian Resort è uno dei quattro enormi hotel che hanno aperto a Las Vegas negli ultimi anni, aggiungendo 13.000 nuove stanze d'albergo e un tocco di raffinatezza alla cattedrale del gioco d'azzardo nel deserto, al modico costo di 5-6 miliardi di dollari. Per riprodurre le caratteristiche della città, l'hotel si è affidato a un'azienda specializzata in dettagli architettonici d'epoca. I costruttori sono andati a Venezia e vi hanno trascorso tre settimane, scattando tremila fotografie di quello che interessava replicare. Ma ovviamente non hanno potuto fare riproduzioni in marmo e pietra: i veneziani hanno avuto 600 anni per farlo, e loro soltanto due". Sono quindi ricorsi a materiali prefabbricati e leggeri. La scultura dell'arcangelo Gabriele, ad esempio, è fatta di schiuma e poliuretano, e ricoperta d'oro a 22 carati.
Per molti si tratta della classica "americanata", ma sicuramente vederlo è di grande effetto.

Ceniamo al Mirage, e con circa $12 a testa, ci si può abbuffare nei classici "all you can eat", praticamente si può mangiare davvero di tutto, all'infinito e senza limiti di tempo, dalla pasta, al pesce, ai dolci.
VERAMENTE UNA CITTA' UNICA AL MONDO!!!

National Parks

Bryce Canyon    Lake Powell, Rainbow Bridge

Zion Park - 5° giorno

Lasciamo Las Vegas, un po’ trafficata di prima mattina, destinazione i parchi dell'Ovest. Appena fuori città siamo in pieno deserto; strade larghe, semi vuote, guidare è un vero piacere, e lo stress del traffico milanese è un lontano ricordo. Dopo circa un'ora di viaggio il paesaggio cambia, diventa montuoso, tendente al rosso, e ricorda i famosi film western americani. Arriviamo così alla prima meta, lo Zion National Park.
La posizione è incantevole, il visitor center è situato nel mezzo di una vallata circondato da montagne rocciose rosse, quasi di forma dolomitica. Imbocchiamo la strada che percorre la vallata, fermandoci di tanto in tanto per ammirare il paesaggio e fare fotografie; purtroppo il sole sta scomparendo dietro le nuvole e i colori perdono un po’.
Le cime sono bellissime e superano i 2000 mt, con nomi fantasiosi quali Courth of Patriarchs (un brevissimo sentiero porta ad un punto panoramico), Altar of Sacrifice, The Great White Throne. Lungo la vallata scorre un fiume, il Virgin. Facciamo così una passeggiata di circa 1 ora tra andata e ritorno, un bel sentiero (Emerald Pools Trail) che prima attraversa il fiume, poi raggiunge un laghetto dove dovrebbe esserci una cascatella, ma il periodo è secco e non resta che un filo d'acqua; quindi il sentiero si inerpica tra roccie giganti, fino ad arrivare ad un pianoro da dove si gode un bellissimo panorama sulla vallata e su tutte le cime. Un senso di pace immenso.
La giornata è quasi finita, raggiungiamo il nostro motel all'entrata del parco e facciamo un bel bagno in piscina, circondati da questo supremo paesaggio. Ceniamo poi in un ristorantino all'aperto, a base di carne alla griglia ($ 40 in due) e ammirando un bellissimo tramonto, con le montagne che si tingono di rosso vivo. L'atmosfera è da puro Far West.

 

Bryce Canyon - 6° giorno

La strada che lascia lo Zion in direzione Bryce Canyon è spettacolare; è una strada con asfalto rosso che sale fino ad un passo, fino quasi a sfiorare le cime. Qui si possono ammirare i Mesa, alture a forma di cono levigate dal vento.
Lungo la strada si attraversa il Red Canyon, solo un'anticipazione di quello che offrirà poi il Bryce. Un'altra mezzora ed eccoci arrivati in quello che sarà il parco più indimenticabile del nostro viaggio: il B.C. è un anfiteatro naturale che va dai 2400 metri a 2800 metri, fiancheggiato interamente da una strada panoramica in mezzo alla foresta; e non potete immaginare il panorama meraviglioso che vi aspetta al di la di quei pini. Infatti, a mano a mano che ci avviciniamo al margine del canyon, vediamo sorgere dal suolo enormi anfiteatri di guglie intricatamente scolpite nella roccia. In un attimo, i colori vivaci del parco ci appaiono in tutto il loro splendore.
Ci sono numerosissimi sentieri che dai vari punti panoramici portano nel canyon, ma imperdibile è il Navajo Loop Trail, un percorso circolare di circa un'ora e mezza che parte da Sunset Point e che permette di entrare nella fornace di guglie rosse; incredibile il contrasto tra il colore delle rocce ed il blu del cielo, dà l'impressione di essere in un altro pianeta.
Se la discesa è agevole, più faticosa è la risalita, ma lo sforzo è ampiamente ripagato. Percorriamo tutta la strada panoramica di circa 50 km, fermandoci in tutti i punti panoramici: Sunrise e Sunset, Inspiration e Bryce Point, prima di accomodarci presso il bellissimo Bryce Canyon Lodge, unica possibilità di pernottamento all'interno del parco.
Per la cena decidiamo invece di uscire dal parco per andare al buffet del Ruby's Inn, discreta scelta a prezzi modici.

Lake Powell, Page - 7° giorno

Lasciamo a malincuore il Bryce, alla ricerca di un'altra bellezza naturale: il lago Powell.
Arrivati nei pressi del lago, cerchiamo il Wahweap Lodge, da dove partono le imbarcazioni dirette al punto più spettacolare del lago, il Rainbow Bridge (ponte dell'Arcobaleno).
Si tratta di un'arco naturale di roccia quasi perfetto, alto 100 metri e altrettanti di diametro. La navigazione è abbastanza lunga (circa 5 ore a/r) e abbastanza cara ($ 80 dollari a persona), ma il paesaggio è fantastico; costeggia infatti la parte più marginale della Monument Valley, con le classiche formazioni rocciose che appaiono qua e la sulle rive del lago. L'acqua è di un blu intenso, e il ponte naturale è veramente uno spettacolo che lascia a bocca aperta; la barca si ferma un'ora, si può scendere e con una breve passeggiata si arriva fino a sotto il ponte. Questo proietta una specie di riflesso a forma di arcobaleno nella sottostante acqua verde.
Ci sono due tour al giorno che partono dal Wahweap, uno la mattina presto e uno nel primo pomeriggio. I biglietti si possono fare direttamente nella reception dell'Hotel.
Attenzione al fuso orario, perché arrivando dal Bryce Canyon bisogna tirare indietro la lancetta di un'ora.
Per il pernottamente siamo andati a Page, una cittadina piena di ristoranti stile western; noi abbiamo mangiato in un ristorante italiano spendendo poco, buona pasta e ottime bruschette.

 

Grand Canyon - 8° giorno

Prendiamo la strada verso il Grand Canyon, attraversando le terre ancora abitate dagli indiani; entriamo nel South Rim da Est, e ci aspetta una strada di circa 50 km con molti punti panoramici. Siamo a oltre 2000 mt ma non sembra proprio, perché la strada attraversa una fitta foresta, e il canyon dalla strada nemmeno si vede. Bisogna parcheggiare nella prima area di sosta e camminare fino al bordo per vedere questo spettacolo unico; una sensazione di spazio infinito, di grandezza e di immensità. Il versamente Nord sembra talmente vicino, eppure occorrono ore e ore di auto per raggiungerlo. Sul fondo si vede il Colorado, che con il suo impeto ha scavato nel corso dei secoli queste montagne.
Difficile descrivere il Grand Canyon, di certo è uno degli spettacoli naturali più imponenti del mondo.
Percorrendo la strada ci fermiamo nei vari punti panoramici (Desert View, Jaki Point, Grand View e Yavapai Point), e mano a mano che si procede il Canyon assume aspetti e colori diversi. Arriviamo al Visitor Center, e la pace incontrata nella visita del Canyon lungo la strada panoramica è bruscamente interrotta da un gran movimento di turisti, auto e pulmann. Per fortuna è maggio: immagino che visitare questi posti in luglio e agosto con molta ressa l'atmosfera perda un po’. Il mio consiglio è di percorrere tutta la strada panoramica verso est, proprio per questo motivo.
Dopo la cena in un self service, andiamo a goderci il tramonto sul bordo; i colori non sono però meravigliosi come mi sarei immaginato e non appena cala il sole, ci investe un freddo incredibile

Las Vegas - 9° giorno

La nostra avventura nei parchi è purtroppo terminata ma resterà senz'altro con noi un ricordo indelebile; ci aspetta un lungo ritorno verso Las Vegas; strada facendo incontriamo il lago Mead e la sua enorme diga.
Finalmente arriviamo a Las Vegas e stavolta pernottiamo direttamente sul Las Vegas Boulevard, presso l'MGM, dove 4 enormi lussuosi hotel sono collegati direttamente tra di loro con passerelle e Sky Train. L'MGM è l'hotel più grande del mondo e in effetti si vede subito; ci mettiamo una ventina di minuti per raggiungere la nostra camera dalla reception. Nel pomeriggio visitiamo altri hotel, tra i quali il Luxor (a forma di piramide con tanto di sfinge all'ingresso, L'Escalibur (ricostruzione del castello di mago Merlino, con spettacolo serale di draghi che emergono dall'acqua), e il New York, perfetta ricostruzione della metropoli con Statua della Libertà, grattacieli e ottovolante all'esterno, mentro all'interno, assieme all'enorme Casinò, sono state fedelmente ricostruite le varie zone della città, come Central Park, Wall Street, China Town, ecc.
Ma ormai non ci stupisce più niente…
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Orlando

Orlando, Sea World    Orlando, Sea World

Orlando - 10° giorno

Lasciata l'auto, prendiamo il volo per Orlando (via Phoenix, dove per poco perdiamo l'unica coincidenza della giornata per Orlando). Una volta arrivati, col taxi raggiungiamo il Radisson Parkway, nella zona di Kissimmee. Un buon albergo, le camere sono distribuite in palazzine stile cottage, direttamente nel giardino tropicale. Una bella piscina con cascatelle, ben attrezzata. Inoltre, a poche centinaia di metri dall'hotel c'è un'organizzata zona commerciale con numerosi ristoranti, dove a prezzi modici si può mangiare qualsiasi cosa.
Per via del fuso orario perdiamo tutta la giornata e arriviamo in tarda serata. Il primo parco che andremo a visitare sarà il Sea World; una raccomandazione, non acquistate i biglietti dei parchi direttamente dall'Italia, magari coi tour operator, perché li fanno pagare almeno il doppio, includendo il trasferimento privato, totalmente inutile perché la maggior parte degli hotels dispone di navetta privata ad orari prestabiliti per i maggiori parchi. Il prezzo di ingresso è di circa $ 45 dollari a parco.

 

Orlando, Sea World - 11° giorno

Orlando, Sea World

La prima cosa che colpisce a Orlando è l'incredibile tasso di umidità: la mattina tutte le vetrate dell'Hotel erano completamente bagnate, il cielo grigio per la nebbiolina, il sole è uscito solo verso le nove. Prendiamo la nostra navetta che in 15 minuti ci porta all'ingresso del Sea World. Facciamo i bigletti e…via, alla scoperta del primo parco.
Secondo me è il parco che più merita tra quelli che visiteremo: si possono vedere praticamente quasi tutte le creature marine, dalle foche, ai delfini che con un po’ di fortuna si possono anche accarezzare, ai predatori del mare, ai rarissimi lamantini, coccodrilli, ecc, ma quello che colpisce più di tutto sono gli ambienti dove gli animali vivono, costruiti perfettamente come se fosse il loro vero habitat naturale. Ad esempio, quando andiamo a vedere i pinguini, sembra veramente di essere al polo sud, si cammina in mezzo a pareti di ghiaccio (con i pantaloni corti non è poi il massimo), e nelle varie pozze nuotano le balenottere bianche. Le foche hanno a disposizione un immenso acquario tropicale con isolotti e piscine e un tunnel subacqueo porta a vedere gli squali… quasi sembra di toccarli
Bellissimi sono gli spettacoli con le foche e con le balene, ma il clou della giornata è lo show con le orche marine, animali giganteschi perfettamente addomesticati che fanno cose impensabili. Ci sono poi spettacoli di tuffi e di sci d'acqua.
Una giornata indimenticabile.

Orlando, Epcot Center - 12° giorno

Orlando, Epcot Center    Orlando, Magic Kingdom

La solita umidità, la solita nebbiolina e la solita navetta, ed eccoci a Epcot. Prendiamo il super moderno Sky Train con pilota automatico che porta all'ingresso. Il Parco è dominato dalla famosa sfera, dove con un trenino, che porta al suo interno, viene spiegata tutta l'evoluzione dell'umanità tramite un viaggio attraverso il tempo.
Bello anche il viaggio nella preistoria coi dinosauri e i nostri antenati, a parte il filmato introduttivo di 15 minuti in inglese dove abbiamo capito ben poco.
Poi ci immergiamo alla scoperta della barriera corallina tramite una specie di sottomarino. Dopo alcune attrazioni un po’ banali, tante sudate per il caldo e un po’ di file, andiamo a vedere il cinema virtuale, con tanto di occhialini tridimensionali: molto divertente, sembra di essere il protagonista del film e tutto quello che vedi sembra incredibilmente reale (DA PROVARE). Per finire andiamo a fare il giro del mondo nel WORLD SHOWCASE, dove vengono praticamente ricostruite tutte le principali nazioni del mondo con i loro monumenti: dall'Italia alla Germania, dal Messico alla Cina, dal Marocco al Canada. C'è molto da camminare ma la stanchezza ormai prevale. !!!

Orlando, Magic Kingdom - 13° giorno

Ultimo parco che visiteremo è il famoso Magic Kingdom, il sogno dei bambini.
Per fortuna arriviamo presto, giusto al momento dell'apertura, perché solo nella prima ora si riesce a girare il parco senza fare code incredibili. In effetti riusciamo a farepiù nella prima ora che nel resto del giorno. Le attrazioni sono però simili a quelle che si trovano a Gardaland, come il giro in canoa nell'africa (solo che qui si fa con barche vere, dove i pazzi piloti del parco si mettono a gridare come dei pazzi ogni volta che vedi qualche animale finto).
Bello invece il viale principale del parco, dove viene ricostruita una cittadina di inizio secolo, che finisce proprio di fronte al gigantesco castello di Cenerentola. Le montagne russe sono impressionanti, ce ne sono diverse e di tutte le altezze.
Il parco è diviso in 5 zone, dal mondo della fantasia e delle fiabe a quello del futuro. Le migliori attrazioni sono: The Haunted Mansion (casa infestata da fantasmi), Big Thunder Mountain Railroad (trenino impazzito su rotaie), Space Mountain (montagne russe), Pirati dei Caraibi (molto simile a quella di Gardaland), Carousel of Progress (una rappresentazione sul progresso nelle nostre case) e quasi tutte quelle che si trovano a "Tomorrowland".
Verso le tre del pomeriggio inizia poi la grande sfilata di tutti i personaggi Disney, uno dei momenti più attesi della giornata.
Attenzione al gran caldo, che stanca molto.

Bahamas - Eleuthera

Eleuthera     

Bahamas, Eleuthera - 14° giorno

Dopo tanto girare, finalmente siamo in partenza per l'isola di Eleuthera nelle Bahamas, dove ci aspetterà un periodo esclusivamente di ozio.
Per raggiungere il Ventaclub da Orlando, è necessario fare uno scalo a Miami, quindi prendere uno di quei bimotori poco raccomandabili che in circa un'ora raggiungono Eleuthera, dopo aver sorvolato con qualche sballottamento fantastiche isolette e lagune delle Bahamas. Quindi, con taxi organizzato dal Resort, in un'ora si raggiunge il villaggio.

Bahamas, Eleuthera                      

Bahamas, Eleuthera - dal 15° al 20° giorno

Il Ventaclub è molto ben organizzato, si affaccia direttamente su una bellissima e lunghissima spiaggia bianca, di proprietà esclusiva del club perché non esistono altrecostruzioni, se non un paio di villette disabitate. I cottage sono inseriti in un bel giardino tropicale, disseminato di palme e di bouganville. Certo che qui il mare è l'unico motivo di visita, perché non ci sono assolutamente altre attrazioni da visitare, né divertimenti se non quelli all'interno del villaggio. Il paesino più vicino è a circa 3 km e lo si può raggiungere con le biciclette messe a disposizione gratuitamente: non c'è nulla da vedere, se non per curiosare come vive la popolazione locale.
Il trattamente è All Inclusive, e da queste parti Rhum e Pina Colada sono una prelibatezza imperdibile; la cucina è di stampo italiana, come da tradizione Ventaclub.
Il mare è piacevolmente caldo specie al pomeriggio, con qualche alghetta che viene portata dalla marea. Ma con una piacevole passeggiata di 15 minuti lungo la spiaggia, si raggiungeuna baia incantevole e solitaria, con rocce che emergono dalla sabbia rosa e una laguna di una trasparenza incredibile e con stelle marine gicantesche. Qui il paradiso è vicino.
Il clima è stato decisamente piacevole, nonostante la mia preoccupazione perché il mese di Maggio comincia ad essere a rischio pioggia. Invece, a parte le solite nuvolesparse che raramente coprivano il sole, ha piovuto solamente una mezz'ora in una settimana, mentre la temperatura è sempre stata molto piacevole, non troppo calda. Solo un paio di giorni c'è stato un po’ di vento fastidioso.
Dall'Italia arrivavano parecchie persone per un soggiorno di solo mare; a mio parere non ne vale molto la pena perché vista la vicinanza con la Florida vale la pena di farci una puntatina. Puramente sconsigliato a chi è alla ricerca di divertimenti.
Inoltre non ci sono nemmeno escursioni da fare, se non qualche uscita via mare o per la capitale delle Bahamas, Nassau, che però è abbastanza lontana, si raggiunge in aereo per cui l'escursione è abbastanza cara.

Bahamas, Eleuthera    Bahamas, Eleuthera

(recensione) Eleuthera è un’isola sottilissima e lunghissima (3x160 km) che grazie al formidabile perimetro delle sue coste (oltre 500 km) offre spiagge, calette e promontori incantevoli inframmezzati da villaggi deliziosi che l’hanno resa una delle mete bahamiane favorite dai visitatori. Partendo dal sud dell’isola i centri più importanti sono Rock Sound, con il vicino Ocean Hole, una sorta di lago collegato al mare da un tunnel sotterraneo, Bannerman Town, villaggio di soli 40 abitanti e Tarpum Bay. Proseguendo verso nord si arriva a Governor’s Harbour, l’insediamento principale e quindi a Gregory Town.
Harbour Island si trova a nord di Eleuthera e bastano 10 minuti di barca per raggiungerla. È una delle isole più belle delle Bahamas. Piccola, quasi intima, offre una spiaggia rosa lunga 5 km.