Australia, Northern Territory

Giugno 2008

Darwin, Litchfield Park, Katherine, Kakadu NP

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Northern Territory

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WESTERN AUSTRALIA

SYDNEY

RED CENTER

NORTH TERRITORY

 

14° giorno, Alice Springs - Darwin - Litchfield Park

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Atterrati a Darwin ritiriamo subito l’auto al banco Europcar (intermediate per 5gg, € 200 con vroomvroomvroom.au) e partiamo per Batchelor, porta d’ingresso per il Litchfield Park. Il fresco dei giorni scorsi è solo un ricordo…l’umidità e la temperatura sono salite vertiginosamente, si comincia a sudare, ma è comunque un caldo più che sopportabile, e poi è la questa è la stagione fresca…La nostra sistemazione di questa notte è molto spartana, abbiamo un piccola camera presso il Banyan-Tree (un campeggio con qualche bungalow, € 93 con colazione). I proprietari sono un po’ strani ma gentili, e ci avvisano che la sera è prevista una piccola grigliata gratuita per tutti gli ospiti. Ceniamo sotto ad un enorme banano a base di wurstel, birra, toast e cipolle alla griglia…molto folcloristico e decisamente australiano!

15° giorno, Litchfield Park - Katherine

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Facciamo colazione all’aperto su un bancone del bar (sandwiches, succo e caffè) e partiamo alla scoperta dello splendido Litchfield, un parco famoso per quattro cascate che precipitano dai bordi di un altopiano tra la foresta pluviale. Dopo pochi km siamo all’ingresso ed un cartello ci indica che presso le Wangi Falls non è possibile fare il bagno per via del pericolo coccodrilli.

Molte zone del parco infatti, durante la stagione delle piogge sono completamente allegate e i coccodrilli, circoscritti in alcune zone durante la stagione secca, sono liberi di sguazzare nelle piscine naturali che si formano sotto le cascate.

Durante il percorso facciamo una sosta presso le Magnetic Termite: sono dei termitai giganteschi, alti fino a 3 metri, che sembrano un ammasso di pietre tombali. Arriviamo alle Wangi Falls e scopriamo che sono appena state riaperte, ed è quindi possibile immergersi per un rigenerante bagno fino alla cascata. C’è qualche persona, ma nessuno entra…e allora devo fare io da cavia.

L’acqua è davvero trasparente e l’ambiente è circondato da una lussureggiante foresta pluviale, davvero un angolo idilliaco. Davidino, il fifone, per il momento se ne sta ad osservare, è ancora sconvolto dal cartello che indicava il pericolo crock, ma si decide dopo aver visto che il papi è rientrato illeso da una nuotata fino alla cascata…

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Proseguendo nel parco, facciamo una sosta presso le Tolmer Falls, che si possono vedere solo dall’alto  di un punto panoramico. La cascata si getta in una piscina naturale dai colori smeraldo, dall’alto di una gola profonda immersa in una macchia verdissima di fitta vegetazione.

Le successive Florence Falls sono altrettanto suggestive, con due cascate che si gettano in una limpida pozza circondata da rocce enormi, da dove alcuni si tuffano. Ma la nostra ultima sosta rigenerante la facciamo presso le Buley Rockhole, dove piccole cascate alternate a laghetti creano un idromassaggio naturale davvero rilassante.

Il parco è visitabile solo durante la stagione secca, da maggio ad ottobre. Durante il resto dell’anno molte strade sono impraticabili ed in tutto il parco vige il divieto di avvicinarsi alle cascate. Meglio evitare i week end, giorni in cui il parco si riempie di molti turisti che arrivano da Darwin, che dista poco più di un’ora d’auto.

Nel pomeriggio proseguiamo la nostra avventura nei Northern Territory e arriviamo fino a Katherinie, la cittadina più grande della zona, e ci sistemiamo presso il bel Knotts Crossing Resort, immerso in una vegetazione tropicale, con belle piscine, cottage con cucina e barbecue dove cuocersi grandiose grigliate. (€ 68 cottage con cucina, prenotazione diretta).

16° giorno, Katherine - Cooinda, Kakadu NP.

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Siamo arrivati fino a Katherine naturalmente per visitare la più importante attrazione della zona: il Nitmiluk National Park, un profondo canyon eroso dall’incontaminato Katherine River, che nel corso dei secoli ha scavato tredici gole divise da strette rapide rocciose.

Per visitare il parco è necessario partecipare ad una escursione in barca, che si incunea nel canyon tra pareti rocciose impressionanti dal tipico colore arancione. I vari tour disponibili permettono di visitare dalle due alle quattro gole, rispettivamente con navigazioni che durano 2 (€ 30) o 4 ore (€ 40). Al termine di ogni gola, è necessario percorrere a piedi un breve tratto roccioso dove la navigazione è impossibile, per poi imbarcarsi nuovamente nella gola successiva.

Nel fiume non è raro incontrare i coccodrilli d’acqua dolce, denominati freshwater, che raggiungono la lunghezza massima di 3 metri, molto meno pericolosi dei feroci coccodrilli estuarini (saltwater), che si trovano nelle acque del Kakadu.

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Vista la grande richiesta durante il periodo estivo, è preferibile prenotare il tour al sito www.nitmiluktours.com.au. L’attrezzato Visitor Center del parco offre una presentazione della fauna del parco, della conformazione del territorio e delle tradizioni della popolazione aborigena, proprietaria da secoli della zona.

Dal Visitor Center partono molte passeggiate ma anche impegnativi percorsi di trekking della durata di più giorni. Il più breve permette di raggiungere in mezz’ora un punto panoramico a picco sulle gole, mentre il Jatbula Trail è un percorso 66 km tra il bush che termina presso le Edith Falls, da compiere in 5 giorni.  

Un altro modo per apprezzare ancor meglio la particolare conformazione naturale del luogo, è quello di sorvolare il parco con brevi voli in elicottero. Il volo più economico è quello offerto da www.heli-musternt.com.au, che sorvola le prime 6 gole in circa 10 minuti (€ 45), un’esperienza davvero elettrizzante.

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Tornando presso la località di Katherine, ci si può rilassare presso le suggestive Katherine Hot Springs, sorgente naturale caratterizzata da acqua cristallina color smeraldo che sgorga a circa 30 gradi, con un percorso immerso in una natura lussureggiante e tropicale.

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Ripercorriamo parzialmente la sconfinata e semideserta Stuart Hwy, tornando in direzione Darwin, fino al bivio che all’altezza di Pine Creek conduce verso il Kakadu Np. Dall’ingresso del parco fino a Jabiru il panorama è pressochè identico, una selvaggia, incontaminata e infinita distesa di piante ed erba secca, che rende il paesaggio piuttosto monotono (ed è così praticamente per tutto il parco, tranne Ubirr). Arriviamo al carissimo Gagudju Lodge Cooinda (€ 174 con colazione), l’unica sistemazione possibile in quest’area del parco (alternativa sarebbe stato arrivare fino a Jabiru per poi tornare indietro il giorno dopo….troppo scomodo, le distanze nel Kakadu sono enormi). Il resort è veramente un’oasi in mezzo alla natura più autentica: dal nostro cottage in 2 minuti a piedi si può raggiungere lo Yellow Water dove si possono avvistare i temibili Saltwater, che in particolare al tramonto, offre immagini davvero suggestive ed un idilliaco senso di pace. Ceniamo nel ristorante del resort, piatti piuttosto cari, scarni ed alquanto insoddisfacenti.

17° giorno, Kakadu NP.

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Questa mattina abbiamo in programma una delle più famose attrazioni del Kakadu: l’escursione in battello sullo Yellow River di due ore, che da quest’anno è aumentato non poco di prezzo (prenotato in anticipo, € 42). La comodità del Gagudju è quella di essere il punto di partenza per le escursioni. Una navetta che parte di fronte alla reception conduce al molo di partenza.

L’ambiente è davvero suggestivo ed incontaminato, i colori stupendi e la natura mozzafiato. La crociera è però a mio parere troppo lenta, forse adatta più ad esperti appassionati di birdwatching; ci si ferma un po’ troppo ad ammirare minuscoli (e sicuramente rarissimi) esemplari di uccelli, e per ognuno la guida si sofferma non poco nella descrizione, per cui chi non comprende perfettamente l’inglese-australiano (piuttosto difficile…) si sente presto un po’ annoiato. Inoltre il caldo si fa sentire non poco e quando l’imbarcazione si ferma (molto spesso), il sole cuoce letteralmente.

Gli avvistamenti sono molti, tra cui enormi esemplari di coccodrilli estuarini che superano i 6/7 metri, e qui stranamente, ci si ferma ad ammirarli solo per pochi attimi.  Insomma, un’esperienza sicuramente da provare, con molti aspetti positivi (l’ambiente circostante è davvero incredibile e la fauna comprende molte specie tra le più preziose del mondo), ma anche alcuni negativi, tra cui anche il prezzo un po’ troppo gonfiato.

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Terminata l’escursione, riprendiamo l’auto e proseguiamo verso Nourlangie Rock, una roccia imponente ed isolata che si innalza dal piatto bush. Dal parcheggio parte un piacevole sentiero (circa mezz’ora) che tocca i principali punti di interesse culturali e paesaggistici che la meta offre: primo tra tutte alcune gallerie naturali dove si possono ammirare le famose ed antiche pitture rupestri aborigene risalenti fino a 20.000 anni fa, per poi terminare ad un belvedere che offre una vista sterminata su tutta la piana del Kakadu fino alla scarpata dell’Arnehm Land, la terra di nessuno. La pittura ha avuto da sempre un grande significato spirituale per la popolazione aborigena e qui si possono ammirare vari stili ed alcune tra le più importanti divinità, come l’Uomo del Lampo, uno tra i più temuti spiriti maligni.

Le distanze nel parco sono infinite e per passare da un luogo all’altro occorre anche un’ora d’auto seguendo sempre una strada immersa in un paesaggio che diventa presto monotono…alcune tra le attrazioni più spettacolari necessitano di giornate intere di trasferimento su strade sterrate, come le cascate Jim Jim  e Twin Falls. Questo rappresenta sicuramente un limite del Kakadu, un parco sicuramente straordinario ma tra i meno spettacolari dal punto di vista paesaggistico tra quelli visitati finora e che necessiterebbe di molto più tempo a disposizione e di mezzi particolari (elicottero e fuoristrada) per una visita completa. Inoltre, durante la stagione secca, il 90% del territorio è molto secco e la vera caratteristica del parco, quella di essere un piana alluvionale verdissima durante la stagione delle pioggia, scompare improvvisamente ed tale particolarità è intuibile solo navigando sui billabong e sui fiumi che resistono durante la stagione secca.

Insomma, uno tra i luoghi che mi hanno meno impressionato nel territorio australiano, e naturalmente, questa resta la mia personale opinione, probabilmente non condivisibile da molti.

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Tra i punti più spettacolari del parco c’è sicuramente Ubirr (circa 50 km di deviazione da ripercorrere obbligatoriamente anche al ritorno), interessante sia dal punto di vista paesaggistico che culturale. Questa roccia imponente e misteriosa offre alla base alcuni dei più importanti siti d’arte rupestre, con pitture raffiguranti gli animali tipici del bush, quali wallaby, pesci, tartarughe, ma soprattutto l’importante figura del Serpente Arcobaleno, simbolo di suggestive leggende e capace di provocare violente alluvioni e terremoti.

La salita fino alla cima è breve ma ripida e con il caldo soffocante del pomeriggio diventa piuttosto faticosa. Lo sforzo è ripagato da uno dei pochi e più impressionanti panorami che il Kakadu offre, dove la vista spazia sulle piane alluvionali sottostanti e su tutta la scarpata dell’Arnhem Land visibile sullo sfondo. 

Al termine della lunga giornata ci trasferiamo all’Aurora Kakadu (€ 120 con colazione), isolato sulla Arnhem Hwy. E’ un bel resort con cottage sistemati in un giardino lussureggiante con wallabies che saltellano di qua e di la, una piacevole piscina ed un ottimo ristorante.

18° giorno, Kakadu NP. - Darwin

Ultima tappa da non perdere, subito dopo l’uscita del parco in direzione Darwin, è la spettacolare Jumping Crocodile Cruise (circa € 40 a famiglia), sull’Adelaide River.

Ci sono varie compagnie che effettuano l’escursione in barca, tutte con la stessa caratteristica: attirare gli enormi coccodrilli che abitano nel fiume per mezzo di pezzi di carne legati ad una canna, fino a farli uscire dall’acqua e compiere salti sbalorditivi. 

Nel pomeriggio, proseguiamo rapidamente verso Darwin dove visitiamo un po’ il centro, praticamente un enorme e moderno centro commerciale, con molti locali dove nel pomeriggio si consumano già fiumi di birra. Un bel lungomare, un porticciolo con caratteristici ristoranti (Cullen Bay), e tramonti mozzafiato dalla vicina Mindil Beach, dove tutti i giovedì e le domeniche ha luogo il caratteristico mercato notturno con numerosi chioschi alimentari.

Non ci resta altro che raggiungere l’aeroporto, per il volo notturno della Tiger Airways (€ 115) che ci riporterà a Singapore.

Salutiamo questo immenso continente (chiamarlo Paese mi sembra alquanto riduttivo), consapevoli di averne visitato solo una minima parte, ma che ci ha letteralmente stregati con i suoi luoghi selvaggi, la natura mozzafiato, i colori luminosi, gli ampi spazi incontaminati e deserti. Ogni volta che si prende un aereo per spostarsi da un posto all’altro, ci si trova in un luogo completamente differente dal precedente, un susseguirsi di emozioni indimenticabili, a stretto contatto con la natura, un viaggio da ricordare per l’eternità, un viaggio che fa capire quanti angoli meravigliosi offre ancora il nostro bistrattato pianeta….

Ma l’avventura non è ancora finita……

Prosegui con Singapore - Malesia

 

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